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sabato 3 novembre 2012

10 cose sullo studente universitario.

Eccoci qua! Torna l'appuntamento con la rubrica (di discreto successo visto le statistiche) "Le 10 cose", anche se questa volta non sarà un elenco di cose da non fare, ma un elenco di frasi e pensieri che caratterizzano un personaggio un pò bizzarro: lo studente universitario.

Devo ammettere che questa volta, visto il tempo e il periodo in cui mi trovo, non è stato molto semplice fare ironia su un qualsiasi comportamento e/o situazione umana, ma ci provo lo stesso (e mi piacerebbe vedere tanti vostri commenti su questo povero e spoglio blog, so che ci siete ;D).

10 cose sullo studente universitario (che lui sa, ma che fa finta di non sapere)




Lo studente universitario è per natura effimero, sai che c'è, ma non lo vedi perchè o è rintanato in biblioteca o è in coma dalla sera prima.
Rientrando anche io appieno nella categoria, posso dare qualche consiglio sulle cose da non fare (cose che invece lo studente universitario medio fa non sentendosi minimamente in colpa).

1) "Oh, quest'anno seguo tutte le lezioni. Piuttosto non dormo, ma le seguo tutte"
Ogni anno accademico lo studente universitario medio si ripromette di essere ligio al suo dovere accademico, pensando (giustamente) che lo sforzo del seguire le lezioni verrà ripagato sul carico di studio per l'esame finale.
Questo buon proposito viene mantenuto per le prime tre settimane, poi la forza di volontà viene meno; che sia il freddo che caratterizza l'inizio del primo semestre o la comodità del proprio letto, lo studente universitario medio inizia a mollare il colpo, iniziando a mollare qualche lezione e arrivando alla fine dell'anno con il marchio di non frequentante pigro.

2) "Devo andare in segreteria a chiedere..."
Una delle frasi più dette dallo studente (e anche una delle più temute). Dovete capire che la segreteria studenti di un'università è un buco nero, dove lo studente è sbattuto da una parte all'altra per mancanza di informazioni.
La prima volta che la si conosce è per via dell'immatricolazione, che normalmente va via liscia, lasciandoti in testa la convinzione che sarà sempre così. Con queste aspettative altissime si va la seconda volta e si viene travolti da un mondo strano, fatto di code e di personaggi strani che normalmente non sanno mai darti risposta rispetto a quello che chiedi. Lo studente medio teme con tutto sè stesso la segreteria, perchè sa che uscirà stanco e incazzato e pronto a bruciare l'intero Ateneo.

3) "Mi iscrivo al gruppo del corso di laurea su Facebook, magari possiamo scambiarci consigli"
Ignari del rischio, noi studenti ci iscriviamo a questi gruppi per cercare conforto, ma normalmente ci vengono crisi nervose alla visione della nuova notifica.
Il gruppo di un corso di laurea è un campo minato pieno di annunci di "vendo libri"/"cerco libri", ma soprattutto è pieno di post angoscianti su esami e professori che ti fanno pensare "ma perchè non sono andato a zappare la terra?"

4) "Quest'anno studio giorno per giorno, se no non ce la faccio più"
Insieme alla frase numero 1, questa frase è la più detta (e la più utopica) di ogni tipo di studente.
Fin dalle elementari ci hanno bombardato con questo metodo di studio, ma forse solo uno studente su 10 recepisce il messaggio; fino alle superiori ce la si cava con il metodo "tutto all'ultimo", ma all'università esiste una vera e propria disciplina atletica nella corsa allo studio dell'ultimo minuto. Interi libri di 500 pagine registrati nel cervello grazie a riassunti di 10 pagine. Il risultato varia in base alla sicurezza dello studente.

5) "Vado a prendere i libri, ci metterò 5 minuti"
Beati coloro che ci credono. Avete presente le code nei ristoranti/fastfood/bar all'ora di pranzo? Nelle librerie limitrofe ad un Ateneo è la normalità, a QUALSIASI ora del giorno. Non ci si metterà mai 5 minuti per comprare un libro, lo si pensa per non cadere nella vera tristezza della coda in libreria.

6) Il giorno prima dell'esame, versione "Domani ho l'esame, ma un giro con gli amici lo faccio lo stesso"
Ecco lo studente rilassato che è consapevole di ciò che lo aspetta il giorno dopo (ovvero, non sa molto e non gli interessa). Il "giro" con gli amici dovrebbe essere un'uscita veloce per smorzare la tensione, ma si trasforma in un'uscita alcolica che provoca un grandissimo dopo-sbronza e conseguente lentezza r/o malessere il giorno dopo.

7) Il giorno prima dell'esame, versione "Domani ho l'esame, studierò tutta la notte"
I paranoici. Questi studenti vivono nell'ansia, dormono 3 ore al giorno e studiano 15 ore al giorno. Il giorno prima dell'esame sono talmente ossessionati da non dormire, da ripetere gli appunti per tutta la notte.
Esiste anche lo studente fannullone, che spera nel miracolo leggendo tutta la notte appunti che doveva leggere durante il semestre (vedi punto numero 4).

8) Il giorno dell'esame.
Il giorno dell'esame è un giorno particolare nella vita dello studente. Il soggetto vacilla in continuazione tra vari e diversi stati d'animo: ansia, panico, sicurezza, euforia, ansia nuovamente, panico incontrollabile, rassegnazione e (a seconda del risultato, ma ne parleremo più avanti) euforia alla stelle o voglia di morire.
Come si può capire, il giorno dell'esame è praticamente impossibile poter parlare con uno studente universitario, ma stranamente è il giorno più proficuo per la socializzazione tra studenti: si creano alleanze temporanee che puntano al successo per tutti gli interessati.

9) Il dopo esame.
Come già anticipato prima, il dopo esame è un momento delicato per lo studente.
Se l'esame è andato bene si vive una grande euforia; ci si sente i capi, i migliori ed improvvisamente ci si sente più liberi (non importa che era solo uno dei 4 esami della sessione, ci si sente davvero i più forti), più positivi verso il proprio futuro.
Se l'esame va male, il mondo diventa un posto angusto e brutto; il nostro futuro si allontana, la sicurezza in se stessi vacilla e si inizia a temere la materia e si inizia a non credere nelle proprie capacità.
Il mood da "dopo esame" finisce per tutti e due nello stesso modo: al bar, con gli amici, per festeggiare o dimenticare.

10) "Massì, vado fuori, faccio presto che domani ho lezione"
La grande bugia. Non si sa perchè, ma deve esistere qualche forza estranea e tremenda che trattiene fuori lo studente. Non ce la si fa, è qualcosa più grande di noi e contro cui non vale neanche la pena combattere: lasciatela vincere, tanto al massimo vi fate passare gli appunti.

lunedì 1 ottobre 2012

Le 10 cose da non fare a casa dei suoceri.

Visto che questo blog non ha nè capo nè coda, ho deciso di fare delle mini rubriche elencando comportamenti socialmente inaccettabili (che ovviamente sono molto divertenti) da evitare assolutamente in certe occasioni.

La prima lista di 10 cose da non fare è stata ispirata ad un episodio di Friends, dove Pheobe incontra i genitori di Mike (suo futuro sposo) per la prima volta; mentre la guardavo ho pensato: perchè non scrivere un vademecum sulle cose da non fare a casa dei suoceri?


Tralasciamo la psicologia spiccia che aiuta a relazionarsi bene con i suoceri, tralasciamo anche i vari modi di dire che aleggiano sopra questa parola e che minano dal principio il rapporto tra "nuora-suocera" e "genero-suocera" (se non anche i rapporti tra consuoceri, il che significa guerra familiare); concentriamoci sull'ansia e il terrore che ci porta a comportarci in modo eticamente, moralmente e socialmente non accetto davanti a futuri-probabili-possibili-attuali suoceri. 

Il primo incontro con i suoceri è quello che condizionerà per sempre l'impressione che avranno di voi e quindi dovete fare bella figura; probabilmente vorrete strafare e vi ritroverete a fare la figura dei pazzi che portano via di casa i figli, di violentatori seriali, di maniaci o semplicemente di persone da internare. Non abbiate paura, con questa guida (ispirata più che altro a suoceri/generi/nuore da film, perchè la sottoscritta ha avuto fortuna in questo campo) non sbaglierete più e passerete la serata indenni e potrete comportarvi in modo naturale.

Le 10 cose da non fare a casa dei suoceri:

1) Mentire spudoratamente per risultare più simpatici e più intelligenti.
Inutile dirlo, al primo incontro con i genitori di lui/lei tutti vogliamo apparire più interessanti di quello che siamo, il che vuol dire che vogliamo sembrare perfetti, nascondendo difetti e mentendo per coprire le nostre mancanze.
A meno che non vi inventiate delle storie credibili, non mentite mai ai suoceri (soprattutto se siete un lui che mente al papà di lei). Il suocero indagherà, vi torturerà fino a quando la verità verrà a galla e voi rimarrete come dei cretini in mutande; ricordatevi che siete sotto pressione miei cari amici ed in momenti come questi la mente fa cilecca.

2) Complimenti al padre.
Questo piccolo paragrafo è dedicato alle signorine che leggono questo blog.
Si dice che si possano fare dei complimenti al padre sulla forma fisica del figlio o sul suo umorismo flirtando un pelo con il capo famglia.
Il linea di massima una frase come "Oh, ora capisco come mai Tizio è in forma! Ha un padre come lei" in tutte le sue declinazioni non è pericolosa, ma se si eccede nell'entusiasmo lo può diventare eccome.
In momenti di panico la mente può lavorare in maniera opposta al nostro volere e quindi potreste trovarvi a fare delle avances al padre e mandare un segnale negativo sia a lui che al vostro fidanzato.

3) Complimenti alla madre per l'educazione del figlio.
Altro paragrafo per le femminucce. Mai e poi mai eccedere nei complimenti con le mamme; a parte il rischio di finire in un tunnel senza uscita su "quanto è bello il mio bambino, quanto è bravo il mio bambino", rischiate di finire su sentieri imbarazzanti.
Se per caso vi complimentate per il fatto che il vostro ragazzo è molto attento alle vostre esigenze e che tutto questo è dovuto al rispetto che lui ha per la mamma, fatevi il piacere di fermarvi lì; è molto facile scivolare su quanto lui è attento alle vostre esigente a letto, che fa qualsiasi cosa vi piaccia per accontentarvi...

4) Rimanere da soli con il suocero.
Diciamolo, chi è veramente in tensione durante l'incontro con i suoceri è il ragazzo, che ha un solo incubo ricorrente: rimanere faccia a faccia con il suocero.
Il suocero è per definizione geloso della sua figliola e quindi abbastanza puntiglioso con chi vuole portarsela via. Il ragazzo ha per definizione timore del padre di lei e quando i due rimangono da soli l'unico pensiero è "Ora mi uccide perchè ho tolto il fiore dell'innocenza a sua figlia".
No panic boys! Esiste un modo solo per calmare il suocero impazzito: il calcio. Parlate di calcio e vi amerete per sempre (sempre che non tifiate per squadre che si odiano, in quel caso è la vostra fine).

5) Fingere di gradire il cibo.
Tutti noi odiamo qualche categoria/tipo di cibo e 90 su 100 ce lo ritroveremo davanti in questa cena.
Per cortesia ed educazione ingurgitiamo tutto,, con un bel sorriso forzato sulle labbra, pronti a sputare tutto alla prima occasione.
Bene, se non dite/fate intuire che quel cibo vi è gradito, per i prossimi anni insieme alla vostra dolce metà la suocera ve lo proporrà e voi non potrete fare altro che ingurgitare bocconi amari (nel vero senso della parola). Fuori le balle e spiegate, con estrema cortesia, che non è il vostro cibo preferito anche se sembra invitante; salverete il vostro stomaco per gli anni a venire.

6) Il bagno, una questione complessa.
Ok, noi non possiamo controllare le funzioni essenziali del nostro corpo, ma sono sicura che ognuno di voi dai genitori del vostro lui/lei tende a non andare neanche in bagno.
Il pensiero di lasciare delle tracce non proprio "delicate" del proprio passaggio atterrisce chiunque e quando si è in quel bagno si ha anche l'impressione di fare più rumore del dovuto; si ha l'incubo di rompere qualcosa o, disgrazia delle disgrazie, di otturare qualcosa.
Non dico di non andare, ma andateci con cautela e con grazia: l'asciugamano apposta per voi forse è meglio ripiegarlo e rimetterlo come lo avete trovato e non buttarlo via come fareste a casa vostra, l'assa del water chiudetela (non siate selvaggi) e fate un bel respiro prima di entrare: esorcizzato il bagno, l'incontro sarà tutto in discesa.

7) Promettere.
La promessa (per un viaggio, un lavoretto o altro) va fatto solo se si è consapevoli e coscienti delle proprie azioni, perchè se no verrà rinfacciata fino alla noia (di chi è accanto a voi) e alla morte (vostra).
Rispondere CERTO ad una domanda come "Potremmo fare un giro del lago assieme tra qualche week end" senza essere in sè porta molte complicazioni per voi e per la vostra dolce metà. Quindi stiamo attenti alle "trappole" mentali nelle quali potremmo cadere per poter piacere.

8) Effusioni.
Paragrafo scottante. C'è chi si scambia tenerezze anche davanti ai suoceri e c'è chi decide di non farlo. Non fatelo e se volete la risposta a questa mia obiezione leggetevi di nuovo il punto 4.

9) Bere.
Vi prego, vi prego, vi prego, non bevete. Come è risaputo l'alcool distrugge le proprie inibizioni e voi, poveri malcapitati, potrete incorrere in episodi imbarazzanti, come raccontare che avete fatto a loro filgia/figlio in vacanza o come quella volta siete stati arrestati per aver mostrato il di dietro da un taxi. Per quanto banale questo consiglio sia, stampatevelo nella memoria: mai bere.

10) Paragoni.
Per paragoni intendo paragoni tra la suocera e la propria madre (se siete de sadici fatelo pure, vedrete che botte che prenderete) e tra ex suoceri e suoceri attuali.
Mai, mai, mai e poi mai. Non fatelo. Vi potreste far male e verrete bollati come il supponente che sa tutto solo per aver detto "Mia madre ci mette un pelo di sale in più, però questa pasta è molto buona!".

Ce ne sarebbero altre di cose da non fare, ma queste sono le prime regole del bon-ton salvachiulo che mi sono venute in mente.

Al prossimo appuntamento!