Visualizzazione post con etichetta x-files. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta x-files. Mostra tutti i post

domenica 17 febbraio 2013

Animali strani (e pagina Facebook)

Credo di avere gli animali più rinco del mondo.
In casa mia vivono un cane (Coffee) di 8 anni e due pesci (Bianchina e Torcia) di otto giorni e sopra di me vive un esemplare di gatto (Neo) che dire particolare è poco.


Coffee è il principino di casa. Border Collie megagiga (per chi se ne intende: pesa 5 kg più del normale ed è più alto del dovuto) con l'anima buona.
E' sempre stato un pò tonto, ma ultimamente sta dando il meglio di sè.
Ombra perenne di tutti noi padroni, non possiamo muovere passo senza trovarcelo in mezzo ai piedi o senza sentire il suo sguardo che ci segue.
All'ora di pranzo e di cena alloggia sotto la mia sedia e sbuffa quando la sottoscritta, esasperata, chiede: "Coffee, ti puoi spostare per piacere?".

Dovete sapere che Coffee ha le sue ciotole in concomitanza con l'armadio che contiene i bicchieri; quando è ora di svuotare la lavastoviglie, si ricorda di avere fame sempre e solo quando si sta per mettere a posto i bicchieri. Lo "disturbiamo" aprendo l'armadietto e ci becchiamo occhiatacce del tipo "tu, padrone degenere, non mi fai mai mangiare".

Per un certo periodo ha avuto il feticcio delle calze e delle mutande, ora il suo unico feticcio è la sua cuccia. Nel corso degli anni è diventato di un pigro indescrivibile e se gli si chiede di muoversi sbuffa e ti guarda male; a momenti non ti saluta più neanche quando torni a casa.

Ha un'abitudine che mi fa sorridere, sempre. Da quando è con noi, mi viene a chiamare quando si mangia. Se non sento mia madre, lui arriva, mi da la zampa e poi mi aspetta in corridoio (almeno qualcosa di utile lo fa).

Vuole le coccole, sempre; fa niente se stai mangiando, stirando, cercando di sbarazzarti di un cadavere: quello che il principino vuole, il principino ottiene.

Sosta nei punti di passaggio da una stanza all'altra, facendoci rischiare il collo ogni santo giorno (e ogni santa notte), ma Coffee è Coffee e noi lo amiamo perchè è di un tonto incredibile.


Neo (detto Gatto Neo dagli amici e da mia nipote) è il gatto di mio fratello. Persiano grigio con l'aria sempre imbronciata, più che un gatto è un pirlotto.

Coccolato e viziato, da buon gatto ozia tutto il giorno. Lontani i momenti di gloria in cui faceva gli agguati al suo compare Coffee e in cui impazziva per casa (saltando letteralmente sui muri), ora lotta per la sopravvivenza. 

Da quando Viola (2 anni e passa di bambina) ha scoperto il suo gatto, la vita per Neo è veramente difficile. Costretto a mosse da WWE (credetemi, ho visto mia nipote fargli una Frog Splash dal divano), da qualche tempo lo si trova appollaiato sul suo trono "dove non si può prendere" beato, ma consapevole che prima o poi dovrà scendere ed affrontare una bambina che ha voglia di giocare.

Noto per il miagolio strozzato, fondamentalmente è un curiosone. Mi è capitato varie volte di rimanere da sola con lui; mi ha squadrata, studiata, fatta spaventare e mi ha fatto compagnia.

Ultimamente vive nell'ombra.


Torcia/Diana e Bianchina, le new entry in casa mia, sono due pesci rossi fuori di testa.
Un pesce rosso normalmente si preoccupa di mangiare e di espellere tutto ciò che mangia; loro si preoccupano di andare a sbattere da una parte all'altra della vaschetta, di ribaltare le piante all'interno e di sostare sul filtro che tiene pulita la loro casetta.


Sono vittime di stalking da parte di Coffee, che ha trovato la sua nuova passione: li osserva, piange e continua ad osservarli. Quando è ora di cambiare l'acqua, Coffee mi sta appiccicato addosso e non riesco a capire se vuole giocare con loro o se vuole semplicemente mangiarli.

Ora probabilmente capirete come mai ho aperto il post dicendo che "ho gli animali più rinco del mondo", ma aggiungo "che amo alla follia".


Don't call my name ha la sua pagina fan su Facebook! Ci trovi qui: https://www.facebook.com/dontcallmynameblog
(e no, non abbiamo fatto i soldi)


mercoledì 14 novembre 2012

Uomini (e ho detto tutto).

Non vorrei cadere nell'ovvietà di un post sugli uomini, creature strane senza le quali sarebbe difficile (e noioso, ammettiamolo) vivere.



Mi sono dedicata all'osservazione di questi soggetti (da mio padre al conoscente più lontano) e ho notato dei comportamenti strani, che segnano in modo permanente le ENORMI differenza tra i due sessi.


  • Lavatrice, questa sconosciuta.
Siamo nel 2012, il 2013 si avvicina. Il nostro uomo è in grado di resuscitare un computer solo guardando con cattiveria i fili, è capace di far fare cose mirabolanti al suo preziosissimo smartphone, ma la lavatrice rimane un modo estraneo, sconosciuto e terrorizzante per l'uomo.
Eppure non è così difficile: bisogna mettere il bucato sporco, mettere il detersivo nell'apposita vaschetta, impostare la temperatura (e per i più bravi e temerari c'è lo step successivo: impostare la forza della centrifuga) e far partire il carico.
L'ultima volta che ho assistito ad un "masculo lavaggio" ero a casa del mio ragazzo. Temerario come non mai decise di mettere l'ammorbidente, ma sbagliò vaschetta. Risultato? Ammorbidente su tutto il pavimento del bagno; da quel giorno non si avvicina neanche al "mostro".

  • La spesa a modo mio.
Sul capitolo spesa potrei scriverci un libro. Mio padre è l'esempio perfetto per descrivere il fenomeno.
Se noi sesso femminile ci inoltriamo in un supermercato abbiamo sì in testa una pseudo-lista della spesa, ma ci guardiamo lo stesso intorno, pronte ad aggiungere bene anche non in lista per le dispense casalinghe.
Ecco, uomini come mio padre (e il mio ragazzo e i miei amici: l'unico che si salva è mio fratello) sono il perfetto esempio di uomo che fa la SUA spesa.
Ogni volta che entra nel supermercato va dritto per dritto sulle cose della SUA lista, sfrecciando come un matto tra le corsie e raggiungendo l'obiettivo (cassa) a tempi record; poco importa se a casa manca anche l'ossigeno, se ci sono tuc-arance-latte-marmellata lui è tranquillo per tutta la settimana.

  • Le cose dimmele mille volte, che tanto non me le ricordo.
Il nervoso che mi sale scrivendo questo punto è incredibile. Non importa quante volte dirai qualcosa ad un uomo (e voi lettori maschi non fate i santarellini dicendo "io non sono così", perchè lo siete), lui se la dimenticherà. 
Non importa la gravità dell'informazione - da "mi devono operare" a "prendi il pane per piacere?"-, l'uomo la dimenticherà e cadrà dalle nuvole quando gli si ricorderà il tutto. Noi ci arrabbieremo e loro ci marchieranno come isteriche, come "signorina perfettina", facendoci infuriare sempre più.

  • Lo aggiusto io, cosa vuoi che sia.
Che il cielo ci salvi. Non c'è dubbio, i maschi sono più bravi a mettere a posto le cose, ma sono anche più bravi a rinfacciare il fatto.
"Abbiamo bisogno di un nuovo mobile". Detto fatto, verrà costruito grazie alla sua abile arte del fai da te; fa niente se è storto, brutto e pericolante "se non ci fosse non sapremmo dove mettere queste cose".
Già, se non ci fosse ci sarebbe una cosa brutta in meno nel mondo.

  • Elettrodomestici alieni
Benchè il maschio sa camuffarsi bene in cucina, metà degli elettrodomestici nel resto della casa gli sono avversi e alieni.
Primo tra tutti il ferro da stiro. Perchè? Ci si brucia.
Non parliamo dell'asciugatrice, del mixer, del frullatore, delle piastre per capelli...insomma, poveri maschi, vivono in un mondo fatto di cose strane e noi (secondo loro) non aspettiamo altro che spiegarli come funziona (quando noi probabilmente ci siamo arrivare con l'intuito).

Potrei andare avanti anni su i punti deboli dei nostri amici maschi, ma credo che riuscirei a superare il massimo dei caratteri disponibili.
Per quanto però possano essere irritanti, limitati e goffi, gli uomini ci piacciono così; anzi, se fossero tutto i contrario di quello che sono perderebbero tutto il loro fascino. Insomma, uomini, li detesti, ma non potresti vivere senza. Che vita!

martedì 9 ottobre 2012

X-Files domestici.

"Dove cavolo l'ho messo? Era qui un minuto fa!" cit. ognuno di noi.



Oggi mi voglio occupare di uno strano fenomeno che per tanti anni ha disturbato le mie notti: gli x-files domestici, ovvero il modo misterioso in cui le cose spariscono mentre sono sotto al tuo naso.

Per tanti anni ho pensato di essere io la svampita, che era solo colpa mia se perdevo le cose per casa; ora ne sono convinta: sono le cose che in qualche modo si nascondono.

1) Il calzino nella lavatrice.
L'ultima volta che mi è capitato di assistere a questo strano fenomeno è stata la volta che l'ho provocato di proposito.
Prima di far partire la lavatrice (da qui in poi chiamata il Buco Nero) li avevo contati: sei calzini tutti appaiati. Dopo il lavaggio, la scoperta: erano 5.
Le ipotesi sono due: o la lavatrice ama particolarmente i calzini o la lavatrice è una porta rivolta verso una terza dimensione abitata da strane creature che ridono e vivono dei nostri calzini dispersi.

2) Il telecomando.
Forse questo è un problema solo mio, ma probabilmente ci accomuna tutti.
Il telecomando non è mai dove lo hai lasciato l'ultima volta. Ok, magari è passata la mamma (che tratteremo più avanti), ma vi posso garantire che il telecomando sparisce più di una volta al giorno; in casa mia ce ne sono più di 4, ma quello principale non si sa come viene perso in continuazione. Io lo poso su una mensola e, chissà come, finisce nel divano (e questo è successo mentre ero a casa da sola). Le spiegazioni possibili anche in questo caso possono essere due: o il telecomando prende vita e adora giocare nascondino oppure sono io che cado in uno stato di trance assoluto e non ricordo cosa ho fatto.

3) Il telefono nel Grande Buco Nero aka la borsa di una donna.
Andiamo più sul particolare. Come tutti ben saprete è di conoscenza generale il fatto che la borsa di una  donna è un buco nero.
La mia compagna di avventure è una ghiotta, anzi ghiottissima, divoratrice di chiavi, biglietti, trucchi, ma soprattutto di telefonini. Il mio telefonino, una volta che entra nella borsa, sparisce, per lo meno un'ora e non c'è verso di farlo ricomparire (ho passato sere a svuotare la borsa per terra, senza trovarlo; si nasconde bene il signorino).

4) Anelli, collane e compagnia bella.
Quando i nostri gioielli spariscono scattano le vere crisi. Impazziamo per giorni, ribaltiamo case, armadi senza trovarli neanche per sbaglio; un giorno, quando ormai ce ne siamo fatti una ragione, ritornano e si fanno trovare, facendoci sentire idioti e facendoci dire "Buon Dio, sto davvero invecchiando".
Personalmente credo di aver raggiunto l'apice perdendo un braccialetto in porta gioie, non mi sono mai sentita così stupida.

5) La mamma ovvero "Che stregoneria è mai questa?"
Esiste un solo ed unico modo per trovare qualsiasi oggetto nascosto: chiamare l'artiglieria pesante, ovvero la mamma. Non si sa come, la mamma è sempre in grado di ritrovare tutto.
Una conversazione tipo dopo la perdita di un oggetto è la seguente:

-Mamma, hai visto il mio (inserite qualsiasi oggetto) da qualche parte?-
-Guarda che è in cucina (o dove volete)!
-Ma non c'è, ho appena guardato!-
Ecco la pausa. La madre nel frattempo è alla ricerca del suddetto oggetto; a ricerca finita si avvicina a noi.
-E questo cos'è?










La nostra faccia, tutte le sante volte.


Attualmente credo di aver in giro per casa almeno una decina di oggetti dispersi, la vera domanda non è se li troverò, ma quando li troverò. E voi, come siete messi?